25/06/09

Mock Draft 2.0

Editerò direttamente il Mock precedente. I Knicks prendono la scelta numero 29 dai Lakers. Attenzione ai Nets che potrebbero cambiare obiettivo dopo la trade che ha spedito Vince Carter a Orlando in cambio di Alston, Battie e soprattutto Courtney Lee. Portland data fortissima su Casspi del Maccabi.

  1. Los Angeles Clippers Blake Griffin
  2. Memphis Grizzlies Hasheem Thabeet
  3. Oklahoma City Thunder Ricky Rubio
  4. Sacramento Kings Tyreke Evans
  5. Minnesota Timberwolves James Harden
  6. Minnesota Timberwolves Jonny Flynn
  7. Golden State Warriors Jordan Hill
  8. New York Knicks Stephen Curry
  9. Toronto Raptors Demar Derozan
  10. Milwaukee Bucks Jrue Holiday
  11. New Jersey Nets Terrence Williams
  12. Charlotte Bobcats James Johnson
  13. Indiana Pacers Ty Lawson
  14. Phoenix Suns Brandon Jennings
  15. Detroit Pistons Gerald Henderson
  16. Chicago Bulls B.J.Mullens
  17. Philadelphia 76ers Eric Maynor
  18. Minnesota Timberwolves Earl Clark
  19. Atlanta Hawks Dejuan Blair
  20. Utah Jazz Tyler Hansbrough
  21. New Orleans Hornets Jeff Teague
  22. Portland Trail Blazers Omri Casspi
  23. Sacramento Kings Austin Daye
  24. Dallas Mavericks DeMarre Carroll
  25. Oklahoma City Thunder Sam Young
  26. Chicago Bulls Taj Gibson
  27. Memphis Grizzlies DaJuan Summers
  28. Minnesota Timberwolves Jonas Jerebko
  29. New York Knicks Wayne Ellington
  30. Cleveland Cavaliers Rodrigue Beaubois

NBA Draft, gli altri

Chiudo con una breve presentazione di alcuni giocatori interessanti. Il loro range di scelta dovrebbe essere tra la fine del primo giro e l'inizio del secondo. Tra i miei preferiti Nando De Colo.

Toney Douglas, 6-1, PG/SG, Florida State - Tra le sorprese degli ultimi giorni, potrebbe finire nella seconda metà del primo giro. Più guardia che playmaker, realizzatore, eccellente tiro anche dalla lunga. Buon trattamento di palla. Eddie House? 21.5 punti, 3.9 rimbalzi, 2.9 assist, 38.5% da 3 punti.

DeMarre Carroll, 6-8, SF/PF, Missouri - Sinceramente non lo sceglierei al primo giro. Buon tiro, buona intensità, buon giocatore a rimbalzo, buon fisico. Non eccelle in nessuna categoria, mi sembra abbia poca "toughness" e aggressività per giocare ala grande nella NBA a 2,01m. 16.6 punti, 7.2 rimbalzi, 2.2 assist, 36.4% dalla lunga.

Victor Claver, 6-10, SF/PF, Pamesa Valencia (SPA) - Infortunato nell'ultima stagione, è comunque tra i migliori prospetti europei. Potenzialmente mi sembra giocatore da metà primo giro, ma pagherà il lungo stop fisico. Atletone, buon tiro, fisico interessante, può migliorare ovunque. Nelle poche partite giocate (16) 8.3 punti, 4.5 rimbalzi, 65.1% da 2 punti e 41.5% da 3 in 23.0 minuti di media.

Nando De Colo, 6-5, PG, Cholet (FRA) - Compagno di squadra di Beaubois, non capisco come faccia ad essere così indietro nelle graduatorie degli scout. Buon trattamento di palla, tiro, passatore sopraffino, in generale un signor giocatore di pallacanestro. Non è atletico? Chi se ne frega. 14.7 punti, 3.6 rimbalzi, 3.3 rimbalzi, 50.8% da 2 punti con lo Cholet.

Sergio Llull, 6-3, PG, Real Madrid (SPA) - Altro caso di europeo sottovalutato. Capisco che si pensi ad un upside limitato ma scegliere Jennings tra i primi 15 e lui a metà del secondo giro non credo abbia molto senso. Regista, buon fisico (1,90m), light version del più giovane Rubio. In Spagna sono messi bene per il futuro. In 22 minuti di utilizzo 8.6 punti, 2.2 rimbalzi, 2.7 assist, 38.4% da 3 punti.

Marcus Thornton, 6-4, SG, LSU - Giocatore pronto per la NBA, può dare subito un contributo. Discreti fondamentali, buonissimo tiro, capacità realizzative sopra la media. Magari un po' piccolo per giocare guardia nella NBA (1,90m), mi piacerebbe vederlo come cambio di Ginobili nel sistema degli Spurs (che avranno la settima chiamata del secondo round). 21.1 punti, 5.5 rimbalzi, 2.1 assist, 38.5% da 3 punti, 30.3 di PER.

DaJuan Summers, 6-8, SF/PF, Georgetown - Ala dall'eccellente tiro, ci sono diversi punti interrogativi sulle altre fasi del suo gioco. A metà tra il numero 3 e il numero 4, potrebbe essere un discreto cambio delle ali NBA o un giocatore pronto per l'Europa. Deve migliorare a rimbalzo. 13.6 punti, 4.1 rimbalzi, 1.3 assist, 38.5% da oltre l'arco.

Josh Heytvelt, 6-11, PF, Gonzaga - Pensavo fosse più forte. L'ho seguito nella sua carriera collegiale e non è mai esploso definitivamente. Discreto atleta, eccellente tocco, range da 3 punti, interessante mobilità laterale per essere un 2,09m. Dicono abbia qualche problemino fuori dal campo. 14.7 punti, 6.5 rimbalzi, 57.2% nel tiro da 2 punti, 40.4% dalla lunga.

Danny Green, 6-6, SG/SF, UNC - Prototipo del giocatore di ruolo, sarebbe davvero interessante vederlo in una squadra da Playoffs che lo scelga al secondo giro. Esterno completo, tiratore sopra la media, superbo difensore, braccia lunghe, taglia fisica interessante; questo ragazzo mi sembra veramente sottovalutato. Eppure all'università ha vinto e convinto. Per North Carolina 13.6 punti, 4.7 rimbalzi, 2.7 rimbalzi, 1.8 recuperi, 1.3 stoppate, 41.8% da 3 punti.

24/06/09

NBA Draft, 5th - 1st

Ultimi cinque nomi dunque. Griffin sarà certamente la scelta numero 1. Sulle altre posizioni molta incertezza.

Tyreke Evans, 6-5, PG/SG, Memphis - Sul ruolo c'è da fare immediatamente una precisazione: Evans non è un playmaker, ma un giocatore che ama partire con la palla in mano, in punta. Tipica combo-guard, giocatore di pick'n'roll, buon trattatore della palla, sa creare per sè e per i compagni; giocatore che va dentro con la moto, finisce anche subendo il contatto, atletico, forte nella parte superiore di un corpo che controlla benissimo. Molto limitato nel tiro da 3 punti, potrebbe essere proprio questo a portarlo fuori dalle prime 5 chiamate assolute. Versatilità, forza, velocità di piedi e taglia fisica (1,95m) potrebbero renderlo un eccellente difensore NBA, anche se spesso gioca troppo per rubare il pallone. Limiti: tiro da fuori, percentuali ai liberi, ruolo, palle perse. Ma il materiale su cui lavorare c'è tutto. A Memphis 17.1 punti, 5.4 rimbalzi, 3.9 assist, 2.1 recuperi, 27.4% da 3 punti e 30% di Assist Rate.


James Harden, 6-5, SG, Arizona State - Migliore shooting guard del Draft, senza se e senza ma. Giocatore all-around, unisce a una innata capacità di far canestro buonissime doti di passatore e un decision-making migliore di tanti playmaker da primo giro. Decisamente sopra la media anche a rimbalzo, difensivamente è tutt'altro che un giocatore alle prime armi. Tiratore affidabile ma non eccezionale, si dice che sia anche un ragazzo "allenabile", con spiccata etica del lavoro. Ritenuto da molti un po'piccolo per la posizione (ma comunque parliamo di un esterno di 1,94m), deve migliorare il gioco intermedio e il trattamento di palla. Come vedete la descrizione è simile a quella di Roy versione 2006 e come l'All-Star dei Blazers, Harden è considerato uno dei giocatori in assoluto più pronti del lotto anche se con upside limitato. E se continuasse a migliorare come Brandon? Abilissimo a guadagnare falli, deve migliorare dalla lunetta dove comunque tira il 75.6%. Nell'ultima stagione 20.1 punti, 5.6 rimbalzi, 4.2 assist, 1.7 recuperi, 35.6% da 3 punti, Player Efficiency Rating di 29.2.


Hasheem Thabeet, 7-3, C, Connecticut - L'altezza non si insegna. Tra le grandi verità nella storia del gioco, questa è in assoluto una delle mie preferite. Il tanzaniano da UConn verrà scelto così in alto (è proprio il caso di dirlo) perchè i pivot di 2,20m non si trovano al supermercato e perchè comunque potrebbe diventare un giocatore di impatto. Non è ovviamente Shaq, non è nemmeno il primo Mourning. E'un giocatore simile all'altro africano Mutombo, che per lunghezza di braccia, tempismo per la stoppata e presenza in area potrebbe diventare un fattore difensivo importante. In attacco siamo decisamente alle aste, anche se è tiratore di liberi non così malvagio (quasi 63% dalla linea della carità) e si potrebbe lavorare su di lui costruendogli uno-due movimenti in post basso; magari anche meccanici, l'importante è che siano efficaci. E a quell'altezza è difficilmente stoppabile. Deve assolutamente lavorare sulla mobilità e a rimbalzo può far meglio. La stoppata è ovviamente il suo numero migliore, aiutato da un'apertura alare di quasi 2,30m. Esce dal college con i seguenti numeri: 13.6 punti, 10.8 rimbalzi, 4.2 stoppate, 64% dal campo e l'11.9% di Block Rate.

Ricky Rubio, 6-3, PG, Joventut Badalona (SPA) - Se Harden è la miglior guardia tiratrice del lotto, questo è il miglior playmaker del Draft. Ma di gran lunga eh. Creativo, trattatore di palla spettacoloso, due mani per passare, meglio per illuminare il gioco dal palleggio. Alto (in America con le scarpe lo hanno misurato addirittura 1,93m), superbo giocatore di pick'n'roll, ha margini di miglioramento enormi avendo solo 18 anni. Fondamentali tipici del giocatore europeo, è ritenuto un possibile eccellente difensore per le qualità fisiche e per le mani velocissime, che già oggi ne fanno un ladro di palloni con pochi eguali. Da migliorare un tiro da fuori sul quale già ha lavorato molto (quest'anno è passato al 42% nel tiro da 3 punti) e un fisico in questo momento un po' leggero per la NBA. Numero di palle perse elevate, ma con la maturità arriveranno anche scelte migliori. Il vero grosso problema sono le percentuali al tiro: 37.4% da due punti, bassissimo anche per un esterno. Può e deve crescere da quel punto di vista. Tuttavia non avessi bisogno di un numero 4 (e quindi di Griffin) Rubio sarebbe assolutamente la mia prima scelta assoluta. In ACB 10.0 punti, 6.1 assist, 2.6 rimbalzi, 2.2 recuperi in soli 23 minuti di media.


Blake Griffin, 6-10, PF, Oklahoma - Ho sentito tantissime cose sul conto di questo ragazzo: è piccolo, non sarà un fattore nelle aree NBA, non segna da fuori, ecc. Secondo me è fortissimo e non solo perchè andrà alla numero 1. Atleta incredibile, sa giocare in post (non è Duncan però), buonissime mani anche per tirare dai 4 metri, fisico esplosivo. Non altissimo ma certamente nella media del ruolo (2,05m senza le scarpe), a rimbalzo è una forza della natura, soprattutto difensivamente dove a livello collegiale ha spazzato il ferro e portato a casa tutto quello che poteva: 32.4% la sua percentuale a rimbalzo difensivo, terzo della nazione (ma primo in questo Draft). Difensivamente è da costruire, soprattutto come posizionamento ma il corpo e l'atletismo sui quali metter sù un buon difensore NBA sono lì da vedere. Può migliorare anche come passatore (le mani ci sono), e come stoppatore: un atleta con il suo tempismo deve intimidire di più. Occhio soprattutto ai tiri liberi: oggi tira meno del 60%, potrebbe essere un problema grosso. Ricorda il McDyess pre-infortunio e per qualcuno è poco; forse in troppi si sono scordati del giocatore che era Dice con le ginocchia sane. Griffin può avere impatto immediato, mi aspetto un 15+10 già nella stagione da rookie. Scusate se è poco. Ad Oklahoma 22.7 punti, 14.4 rimbalzi, 2.3 assist, 1.1 stoppate, 66% di eFG% e 37.3 di Player Efficiency Rating.

NBA Draft, 10th - 6th

Mi scuso per i due giorni di assenza, dovuti principalmente ad impegni universitari. Riprendo con la presentazione del Draft e in particolare di quei prospetti che dovrebbero essere scelti all'interno delle prime 10 chiamate assolute.

Demar Derozan, 6-7, SG/SF, USC - Siamo di fronte ad uno dei giocatori più discussi di questo Draft. Il potenziale è di primo livello, perchè parliamo di una guardia-ala atletica, con un buonissimo fisico e un talento puro su cui saresti pronto a scommettere. Eppure il ragazzo viene da una stagione al college dove non ha convinto esattamente tutti, sia per gli evidenti limiti al tiro, soprattutto da 3 punti (pessimo 16.7% a USC), sia per un bagaglio offensivo che oggi sembra limitato e che non ne fa un giocatore estremamente produttivo. Il pacchetto fisico-atletico e il potenziale che ha mostrato anche da un punto di vista tecnico (il gioco intermedio è davvero interessante, a rimbalzo ci va per davvero) dovrebbero farlo chiamare all'interno delle prime 10-12 posizioni ma il rischio che si parli del nuovo Gerald Green/Antoine Wright c'è tutto. A Southern California 13.9 punti, 5.7 rimbalzi, 1.5 assist con il 56.2% nel tiro da due.


Jordan Hill, 6-10, PF, Arizona - Sul caso Hill la giuria è ancora in camera di consiglio. C'è chi lo ha paragonato a Chris Bosh, chi ha parlato di lui come di un Chris Wilcox più forte a rimbalzo. Sinceramente mi sembra una via di mezzo. Il potenziale offensivo è discreto (buon tiro dai 4-5 metri, capacità di finire vicino al ferro, va in lunetta con continuità), migliore di quello del Wilcox di Maryland ma senza dubbio lontano dai lampi di talento che Bosh mostrava ai tempi del college. Quello che sicuramente piace dell'ala da Arizona è il suo atletismo, la sua rapidità, la capacità di correre il campo, e i consueti centimetri (208) che ne fanno un giocatore pronto per ricoprire il ruolo di numero 4, anche nella NBA. Eccellenti qualità a rimbalzo, si segnala nell'ultimo anno come il 14esimo d'America per percentuale di rimbalzi offensivi catturati (15.4%). Discreto stoppatore, da costruire a livello difensivo e nel gioco spalle a canestro. Per i Wildcats chiude l'anno da Junior con 18.3 punti, 11.0 rimbalzi, 1.7 stoppate e il 53.7% dal campo.


Jrue Holiday, 6-4, PG/SG, UCLA - Quotazioni in ribasso. Eccellenti doti da passatore, potenziale difensivo importante, alto per la posizione di playmaker, discreto giocatore di pick'n'roll. Paga probabilmente un ruolo non ancora definito (playmaker?guardia?), un tiro lontano dagli standard richiesti e qualità atletiche "solo" normali. Nonostante Holiday sia tutto tranne che un giocatore esplosivo è più che discreto a rimbalzo, sa finire nel traffico ed ha buonissima mobilità laterale. Il ragazzo comunque produce poco in attacco, è sospetto ai liberi (72.6%) e tende a perdere qualche pallone di troppo (2.1 Turnovers a partita in 27 minuti di media). Solo il futuro potrà dirci se riuscirà ad esprimere tutto il suo potenziale, certo è che alcune qualità (difesa soprattutto) presenti nel suo bagaglio tecnico potrebbero farne un buonissimo giocatore di sistema all'interno della NBA. A UCLA 8.5 punti, 3.8 rimbalzi, 3.7 assist, 1.6 recuperi e il 23.8% di Assist rate.

Jonny Flynn, 6-0, PG, Syracuse - Al contrario di Holiday il suo è uno dei nomi più caldi degli ultimi giorni, per DraftExpress in questo momento sarebbe addirittura la scelta numero 4. Il giocatore convince nel doppio ruolo di playmaker e realizzatore, piace agli scout per la sua esplosività, per il primo passo fulmineo, per l'aggressività che mette sul campo nonostante non sia dotato di un fisico statuario (1,81m). I limiti sono quelli che più o meno abbiamo attribuito alla metà dei giocatori presentati: piccolo, tiro da fuori da costruire, difensore modesto che a livello NBA potrebbe pesantemente pagare la mancanza di centimetri. Discreto trattatore della palla (non eccezionale comunque), a volte fuori controllo, deve migliorare anche ai liberi, fondamentale in cui oggi è solo un giocatore "normale" per il ruolo (78.6% la sua percentuale dalla lunetta). La domanda è sempre la stessa: sceglieranno così in alto un giocatore di 1,80m? Vedremo. Certe sono solo le sue cifre nell'anno universitario: 17.4 punti, 2.7 rimbalzi, 6.7 assist, 32.4% di Assist Rate ma anche 3.4 palle perse a partita e il basso 31.7% nel tiro dalla lunga.


Stephen Curry, 6-3, PG/SG, Davidson - Miglior marcatore dell'ultima stagione NCAA, figlio d'arte (il padre Dell fu sesto uomo dell'anno nella NBA), tra i tiratori più puri del Draft 2009. Le perplessità sono sul ruolo: nonostante sia migliorato nella gestione della squadra e dei ritmi Stephen è l'ennesimo giocatore a metà tra la guardia e il playmaker, troppo realizzatore per fare il regista troppo piccolo a livello NBA per attaccare e (soprattutto) difendere nella posizione di numero 2. Cresciuto tantissimo come passatore (40.2% di Assist Rate) resta comunque un giocatore nato per fare canestro, fortissimo con e senza la palla, abilissimo nel crearsi il tiro dal palleggio o sfruttando i blocchi dei compagni. Ricorda un po' Rip Hamilton nel gioco off-ball, in perenne movimento, portando "a spasso" il diretto marcatore. Atleta e fisico normale, deve irrobustire la parte superiore del corpo per adeguarsi allo standard fisico della NBA. Giocatore aggressivo e "competitive", ha un IQ cestistico elevato che potrebbe aiutarlo non poco nel suo inserimento all'interno della Lega. Sinceramente mi piacerebbe vederlo giocare lontano dalla palla, magari nel backcourt di una squadra che possa mettergli vicino un playmaker fisico. Nell'ultimo anno collegiale 28.6 punti, 4.4 rimbalzi, 5.6 assist, 38.7% da 3 punti, 117.9 di Offensive Rating e un PER pari a 36.4.

21/06/09

NBA Draft, 15th - 11th

Terzo appuntamento con la mia preview del Draft 2009. Oggi saliamo ancora, presentando quei giocatori che verosimilmente verranno chiamati dopo la scelta numero 10. Tra i nomi più conosciuti Brandon Jennings, visto (poco) alla Lottomatica Roma nell'ultima stagione.

Austin Daye, 6-10, SF, Gonzaga - Due cose non si possono certo insegnare a questo ragazzo: altezza e tiro. Austin è 2,08m veri, braccia lunghissime (2,20m di wingspan) ed ha una meccanica di tiro invidiabile. Il resto è certamente da costruire. Non sappiamo ancora che ruolo ricoprirà nella NBA ma è un giocatore con poca forza nella parte superiore del corpo, leggero, che non fa della contatto fisico il credo della sua pallacanestro. Al momento è un numero 3 ma si hanno dubbi sulla sua capacità di tenere le ali piccole del piano di sopra. Estremamente coordinato, più che discreto a rimbalzo, ha un timing per stoppare che ricorda quello di Tayshaun Prince; come giocatore comunque credo che il paragone più azzeccato sia quello con Channing Frye. Atleta nella media. A Gonzaga un secondo anno da 12.7 punti, 6.8 rimbalzi, 2.1 stoppate (19esimo d'America) con l'8.4% di Blocking Percentage.

Earl Clark, 6-9, SF/PF, Louisville - Altro giocatore che non mi entusiasma. Per carità potenziale enorme, fisico esplosivo, buone mani per finire, centimetri, atletismo. Però come scrivono anche su DraftExpress le possibilità che sia un clamoroso bust sono molto alte. Non convince come tiratore, non è assolutamente un giocatore di post, va forte a rimbalzo, va male ai liberi. Ala grande? Ala piccola? Non produce tantissimo, in attacco è più un progetto che un giocatore fatto e finito. Buon trattamento di palla, passatore forse sottovalutato. Sinceramente non lo chiamerei così in alto ma qualche front-office che si innamorerà di questo 2,05m sicuramente lo troveremo. A Louisville 14.2 punti, 8.7 rimbalzi, 3.2 assist ma anche 3.2 perse.


Dejuan Blair, 6-6, PF/C, Pittsburgh - La prima cosa che mi viene in mente su di lui: peccato. A rimbalzo è veramente una bestia, nel senso più positivo del termine. Numero uno a livello NCAA per rimbalzi d'attacco (23.6% di OReb%, pazzesco), decimo per quelli difensivi, in generale un giocatore di rara aggressività e cattiveria agonistica. Peccato appunto. Perchè è stato misurato 1,96m senza le scarpe (ma anche un'apertura di braccia calcolata 2,18m), perchè è un lungo che gioca pericolosamente sotto al ferro e perchè per doti offensive è più vicino al pivot che ad un'ala grande; e non giochi pivot nella NBA se sei meno di 2 metri. Pochissimi movimenti offensivi degni di nota, jump shoot quasi inesistente, più che sospetto ai liberi. Ma dopo il caso Millsapp nessuno vuole far scivolare tanto in basso un giocatore che potrebbe ripetere le gesta dell'ex Louisiana Tech. Io credo sia ancora più piccolo del giocatore dei Jazz, certamente meno atletico e forse anche più limitato a livello offensivo (parlo del Millsapp appena uscito dall'università). Più facile che sia un Danny Fortson o un Reggie Evans dunque. Per il Player Efficiency Rating miglior giocatore dell'ultima stagione di College Basketball (38.9!). Quest'anno 15.7 punti, 12.3 rimbalzi, 1.5 recuperi, 59.3% dal campo e 126.8 di Offensive Rating.


Gerald Henederson, 6-5, SG, Duke - Il post di oggi passerà alla (piccola) storia del blog come quello in cui sbagliai clamorosamente le previsioni sui prospetti. Ma anche Henderson è un giocatore che non mi convince. O meglio: non mi convince così in alto all'interno del Draft. Nei giorni scorsi vi ho parlato di Ellington e la guardia di UNC mi sembra decisamente più forte. Certo parliamo di giocatori diversi: Wayne è un tiratore puro, la guardia dei Blue Devils un penetratore, un atleta eccellente capace di finire nei pressi del ferro anche subendo il contatto fisico. Quello che ha davvero impressionato di Gerald sono le importanti qualità difensive, che lo rendono un potenziale crack difensivo anche a livello NBA: difende praticamente 3 posizioni, un Raja Bell con (molto) meno tiro, gambe migliori e capace di finire nel traffico. Nell'anno da junior a Duke 16.5 punti, 4.9 rimbalzi, 2.5 assist, 1.2 recuperi ma solo il 45% dal campo (e l'ancor più basso 33.6% da 3 punti).


Brandon Jennings, 6-1, PG, Lottomatica Roma (ITA) - Sicuramente il giocatore che ho visto di più. Parto dai punti di forza: primo passo eplosivo, atletico, ha istinto per il gioco, rapidissimo, crea separazione, discreto ball-handling, può diventare un passatore importante. Tutto il resto è un grosso punto interrogativo. Tiratore davvero sospetto, spesso fuori controllo, decision-making da rivedere, va male a rimbalzo, difensivamente e a livello fisico sembra ancora un liceale. Ha faticato a tenere l'uno-contro-uno di tutti quelli che ha incontrato, fossero giocatori di Eurolega o del campionato italiano. Le quotazioni, inutile dirlo, sono scese parecchio: all'inizio dell'anno era dato tra i primi 5, oggi faticherà ad essere chiamato tra i primi 10. Ha giocato in un contesto tecnico difficile, chiamato a dare contributo in una squadra di alta fascia della Serie A e misurandosi con l'Eurolega, la competizione più dura del mondo dopo la NBA. Ma uscito dalla High School prometteva di più. Sono stati spesi paragoni importanti per lui, alcuni avevano azzardato il nome di Tony Parker. Oggi siamo decisamente lontani. Nel campionato italiano 5.5 punti, 1.6 rimbalzi, 2.3 assist, 2.1 recuperi e il 20.7% da 3 punti. Cifre simili anche in Eurolega: 7.6 punti, 1.6 rimbalzi, 1.6 assist, 1.2 recuperi con il 26.8% dalla lunga distanza.