Ultimi cinque nomi dunque. Griffin sarà certamente la scelta numero 1. Sulle altre posizioni molta incertezza.
Tyreke Evans, 6-5, PG/SG, Memphis - Sul ruolo c'è da fare immediatamente una precisazione: Evans non è un playmaker, ma un giocatore che ama partire con la palla in mano, in punta. Tipica combo-guard, giocatore di pick'n'roll, buon trattatore della palla, sa creare per sè e per i compagni; giocatore che va dentro con la moto, finisce anche subendo il contatto, atletico, forte nella parte superiore di un corpo che controlla benissimo. Molto limitato nel tiro da 3 punti, potrebbe essere proprio questo a portarlo fuori dalle prime 5 chiamate assolute. Versatilità, forza, velocità di piedi e taglia fisica (1,95m) potrebbero renderlo un eccellente difensore NBA, anche se spesso gioca troppo per rubare il pallone. Limiti: tiro da fuori, percentuali ai liberi, ruolo, palle perse. Ma il materiale su cui lavorare c'è tutto. A Memphis 17.1 punti, 5.4 rimbalzi, 3.9 assist, 2.1 recuperi, 27.4% da 3 punti e 30% di Assist Rate.
James Harden, 6-5, SG, Arizona State - Migliore shooting guard del Draft, senza se e senza ma. Giocatore all-around, unisce a una innata capacità di far canestro buonissime doti di passatore e un decision-making migliore di tanti playmaker da primo giro. Decisamente sopra la media anche a rimbalzo, difensivamente è tutt'altro che un giocatore alle prime armi. Tiratore affidabile ma non eccezionale, si dice che sia anche un ragazzo "allenabile", con spiccata etica del lavoro. Ritenuto da molti un po'piccolo per la posizione (ma comunque parliamo di un esterno di 1,94m), deve migliorare il gioco intermedio e il trattamento di palla. Come vedete la descrizione è simile a quella di Roy versione 2006 e come l'All-Star dei Blazers, Harden è considerato uno dei giocatori in assoluto più pronti del lotto anche se con upside limitato. E se continuasse a migliorare come Brandon? Abilissimo a guadagnare falli, deve migliorare dalla lunetta dove comunque tira il 75.6%. Nell'ultima stagione 20.1 punti, 5.6 rimbalzi, 4.2 assist, 1.7 recuperi, 35.6% da 3 punti, Player Efficiency Rating di 29.2.
Hasheem Thabeet, 7-3, C, Connecticut - L'altezza non si insegna. Tra le grandi verità nella storia del gioco, questa è in assoluto una delle mie preferite. Il tanzaniano da UConn verrà scelto così in alto (è proprio il caso di dirlo) perchè i pivot di 2,20m non si trovano al supermercato e perchè comunque potrebbe diventare un giocatore di impatto. Non è ovviamente Shaq, non è nemmeno il primo Mourning. E'un giocatore simile all'altro africano Mutombo, che per lunghezza di braccia, tempismo per la stoppata e presenza in area potrebbe diventare un fattore difensivo importante. In attacco siamo decisamente alle aste, anche se è tiratore di liberi non così malvagio (quasi 63% dalla linea della carità) e si potrebbe lavorare su di lui costruendogli uno-due movimenti in post basso; magari anche meccanici, l'importante è che siano efficaci. E a quell'altezza è difficilmente stoppabile. Deve assolutamente lavorare sulla mobilità e a rimbalzo può far meglio. La stoppata è ovviamente il suo numero migliore, aiutato da un'apertura alare di quasi 2,30m. Esce dal college con i seguenti numeri: 13.6 punti, 10.8 rimbalzi, 4.2 stoppate, 64% dal campo e l'11.9% di Block Rate.
Ricky Rubio, 6-3, PG, Joventut Badalona (SPA) - Se Harden è la miglior guardia tiratrice del lotto, questo è il miglior playmaker del Draft. Ma di gran lunga eh. Creativo, trattatore di palla spettacoloso, due mani per passare, meglio per illuminare il gioco dal palleggio. Alto (in America con le scarpe lo hanno misurato addirittura 1,93m), superbo giocatore di pick'n'roll, ha margini di miglioramento enormi avendo solo 18 anni. Fondamentali tipici del giocatore europeo, è ritenuto un possibile eccellente difensore per le qualità fisiche e per le mani velocissime, che già oggi ne fanno un ladro di palloni con pochi eguali. Da migliorare un tiro da fuori sul quale già ha lavorato molto (quest'anno è passato al 42% nel tiro da 3 punti) e un fisico in questo momento un po' leggero per la NBA. Numero di palle perse elevate, ma con la maturità arriveranno anche scelte migliori. Il vero grosso problema sono le percentuali al tiro: 37.4% da due punti, bassissimo anche per un esterno. Può e deve crescere da quel punto di vista. Tuttavia non avessi bisogno di un numero 4 (e quindi di Griffin) Rubio sarebbe assolutamente la mia prima scelta assoluta. In ACB 10.0 punti, 6.1 assist, 2.6 rimbalzi, 2.2 recuperi in soli 23 minuti di media.
Blake Griffin, 6-10, PF, Oklahoma - Ho sentito tantissime cose sul conto di questo ragazzo: è piccolo, non sarà un fattore nelle aree NBA, non segna da fuori, ecc. Secondo me è fortissimo e non solo perchè andrà alla numero 1. Atleta incredibile, sa giocare in post (non è Duncan però), buonissime mani anche per tirare dai 4 metri, fisico esplosivo. Non altissimo ma certamente nella media del ruolo (2,05m senza le scarpe), a rimbalzo è una forza della natura, soprattutto difensivamente dove a livello collegiale ha spazzato il ferro e portato a casa tutto quello che poteva: 32.4% la sua percentuale a rimbalzo difensivo, terzo della nazione (ma primo in questo Draft). Difensivamente è da costruire, soprattutto come posizionamento ma il corpo e l'atletismo sui quali metter sù un buon difensore NBA sono lì da vedere. Può migliorare anche come passatore (le mani ci sono), e come stoppatore: un atleta con il suo tempismo deve intimidire di più. Occhio soprattutto ai tiri liberi: oggi tira meno del 60%, potrebbe essere un problema grosso. Ricorda il McDyess pre-infortunio e per qualcuno è poco; forse in troppi si sono scordati del giocatore che era Dice con le ginocchia sane. Griffin può avere impatto immediato, mi aspetto un 15+10 già nella stagione da rookie. Scusate se è poco. Ad Oklahoma 22.7 punti, 14.4 rimbalzi, 2.3 assist, 1.1 stoppate, 66% di eFG% e 37.3 di Player Efficiency Rating.