Terzo post dedicato alla presentazione del Draft NBA. Oggi mi occupo di quei giocatori che al momento potrebbero essere selezionati tra la sedicesima e la ventesima chiamata. Tra gli altri, il duo dei Tar Heels campioni NCAA Lawson-Hansbrough.
Tyler Hansbrough, 6-9, PF, UNC - L'uomo dei record, almeno a livello NCAA. Hansbrough si presenta al Draft con numeri importanti ma dopo aver scritto pagine storiche del campionato collegiale arriva alla notte di New York senza aver del tutto cancellato i dubbi su un potenziale da molti considerato limitato. Parliamo di un'ala grande dalle eccellenti capacità realizzative, forte a rimbalzo, duro, un agonista. Ma anche di un giocatore probabilmente piccolo per le aree NBA (2,04m), con un arsenale offensivo che andrà valutato quando entrerà nella Lega, dove non avrà lo strapotere tecnico-fisico che ne ha fatto per anni un dominatore a livello universitario. Tuttavia le qualità, l'impegno, l'essere un lavoratore con pochissimi eguali non potranno farlo scendere più di tanto e sarà quasi certamente uno dei primi 20 nomi ad uscire dalla bocca di David Stern. Estremamente produttivo in attacco (124.0 il suo Offensive Rating), è un lungo che non ha paura del contatto fisico, guadagna tantissimi falli (7.9 per 40 minuti di gioco, quarto a livello NCAA nella classifica guidata da Blake Griffin) e concretizza dalla lunetta (84.1% ai liberi). Lo paragonano a Millsapp, qualcuno si spinge fino al nome di Luis Scola. Io dico che potrebbe essere un Corliss Williamson bianco. Nell'anno da senior 20.7 punti, 8.1 rimbalzi, 51.2% dal campo, 30.4 di Player Efficiency Rating.
B.J.Mullens, C, 7-0, Ohio State - Primo pivot che presentiamo in questo draft, giocatore di cui non sono propriamente innamorato. Grande fisico (già adesso siamo a livelli NBA), buonissime mani per finire, atleta, stoppatore e i classici 213 cm che non si insegnano. Al momento non è un giocatore di post, difensivamente da costruire, anche in attacco non produce tantissimo. Oggi non scommetterei un centesimo su un suo futuro da grande nella NBA ma non spendere una scelta di metà primo giro su uno con quel pacchetto fisico-atletico è francamente difficile. E le mani sono davvero morbide, cosa che ha spinto molti a paragonarlo a Kaman. Nella sua stagione a Ohio State 8.8 punti, 4.7 rimbalzi, 1.1 stoppate con il 63.8% di percentuale reale e il 6.8% di Blk%.
Terrence Williams, 6-6, SG/SF, Louisville - Parliamo probabilmente del miglior senior disponibile in questo Draft. Giocatore completo, sa fare più o meno tutto. Buonissimo repertorio in attacco (ma non è un realizzatore), fisico super, atleta, più che discreto trattatore del pallone, Williams è anche un passatore solido (27% di Assist Rate) e il giocatore ideale da mettere sulle linee di passaggio (3.9% di Steal%, 60esimo in tutta la NCAA). Miglior rimbalzista nella squadra di Samuels e Clark (giocando sostanzialmente da esterno), è comunque un tiratore di liberi sospetto (58.1%, pochino per giocare guardia nella NBA), a volte sembra fuori controllo. Vale comunque una scelta tra le prime 16-17, non mi sorprenderei se qualcuno potesse sceglierlo anche più in alto. A Louisville sotto coach Pitino 12.5 punti, 8.6 rimbalzi, 5.0 assist, 2.3 recuperi, 38.5% da 3 punti.
Ty Lawson, 5-11, PG, UNC - Continuo a credere che sia stato il miglior giocatore dell'ultimo campionato NCAA. Playmaker, forte fisicamente nonostante l'assenza di centimetri (1,80m, forse), realizzatore, tiratore, gestore del ritmo e dei possessi senza eguali a livello universitario. La guida perfetta per la macchina di coach Williams, esaltato dai ritmi alti cui hanno giocato, anzi hanno dominato i Tar Heels versione 2009. Esagero: in alcune partite mi ha ricordato Chris Paul (ma non è il fenomeno degli Hornets). Il talento è lì da vedere. Eppure c'è qualcosa di lui che ancora non convince gli scout NBA. Senza dubbio un giocatore piccolo, anche per la posizione di playmaker, si hanno delle perplessità (per carità legittime) sul suo effettivo rendimento in un sistema che fa correre di meno rispetto a quello di Carolina e sulle sue doti difensive, sotto il par onestamente parlando. Primo d'America per produzione offensiva (ORtg 134.3!), 15esimo per True Shooting Percentage (60.7%), 20esimo per Assist Rate (35.6%), miglioratissimo nel tiro da 3 punti (47.2% su oltre 3 tentativi per partita). Fosse per me verrebbe chiamato tra i primi dieci. Nell'ultimo anno 16.6 punti, 3.0 rimbalzi, 6.6 assist, 2.1 recuperi e il 56% netto nel tiro da 2 punti.
James Johnson, 6-7, SF, Wake Forest - C'è chi lo paragona a Danny Granger. Senza dubbio parliamo di un'ala dal grande istinto per il gioco, di un giocatore che sa segnare, sa andare a rimbalzo, sa difendere. Il ragazzo unisce ad un discreto atletismo un' "apertura alare" di 2,15m, cosa che lo rende uno stoppatore di assoluto livello e una small forward di fatto più alta dei suo 201 centimetri. Da qui a paragonarlo alla stella dei Pacers però ce ne passa. Tiro da migliorare, in generale deve crescere come giocatore perimetrale per avere davvero impatto giocando da numero 3 nella NBA. Difficile comunque passare il suo nome, potrebbe essere uno dei grandi giocatori del prossimo Draft tra quelli che al momento non sono sotto i riflettori. A Wake Forest un secondo anno da 15.0 punti, 8.5 rimbalzi, 1.5 stoppate, 1.4 recuperi e il 54.2% al tiro (ma solo il 31.9% da 3 punti).