Proseguo con l'analisi del Draft NBA. Tra i ragazzi che presento oggi anche Teague e Young, considerati da molti analisti giocatori di sicuro impatto a livello NBA.
Chase Budinger, 6-7, SG, Arizona - Ciò che convince di lui è allo stesso tempo...quello che non convince: tiratore super, grande atleta, IQ cestistico sopra la media ma anche dubbi sulle sue doti in difesa e perplessità su un arsenale offensivo che appare limitato (tiro a parte). Sembra più l'identikit di uno specialista ed è ciò che probabilmente porterà quello che è il miglior catch-and-shooter del prossimo Draft ad una chiamata sotto la numero 15. Atleta importante anche per la NBA (non lo direste ad una prima occhiata), è anche un rimbalzista interessante (6.2 di media quest'anno) e un passatore solido (3.4 assist non giocando esattamente da playmaker). Nell'anno da Junior ad Arizona 18.0 punti e il 39.9% da 3 punti.
Darren Collison, 6-1, PG, UCLA - Cominciamo col dire che è un playmaker. Insomma non è la classica guardia costretta a giocare in PG per mancanza di centimetri. Collison piace per la capacità di decisione sotto pressione, il trattamento della palla, il fatto che nell'ultima stagione sia migliorato nel tiro dalla lunga distanza (39.4%). E' comunque un giocatore piuttosto piccolo (1,84m) non esattamente esplosivo e che deve ancora convincere nelle percentuali dalla lunga (vero che tira con quasi il 40% ma con soli 3.0 tentativi da oltre l'arco per partita). Buon tiratore di liberi si avranno fino all'ultimo dubbi sulle possibilità che un giocatore così poco fisico abbia impatto a livello pro. A UCLA ha chiuso il 2009 a 14.4 punti, 4.7 assist, 2.4 rimbalzi e 1.6 recuperi.
Sam Young, 6-6, SF, Pittsburgh - E' senza dubbio tra i giocatori più interessanti del basso primo giro. Sostanzialmente un 3-4 molto fisico (ma sarà impossibile vederlo giocare da 4 nella NBA a 1,97m) adatto al ruolo dello "specialista difensivo che non ti danneggia in attacco". Sa fare canestro, sa giocare il post medio, sa utilizzare i suoi muscoli, sa andare a rimbalzo. Limiti? Probabilmente oggi non è nè un numero 3 nè un numero 4, e continua a destare sospetti il suo raggio di tiro (limitato per un'ala piccola) nonostante i miglioramenti del suo senior year (37.2% dalla lunga su oltre 4 tentativi di media). C'è chi lo paragona a Posey, al college è stato un buon realizzatore certamente efficacie in difesa. Ha chiuso la carriera universitaria a 19.2 punti e 6.3 rimbalzi con il 55.2% da 2 punti.
Jeff Teague, 6-2, PG/SG, Wake Forest - Partiamo da un presupposto: il giocatore non mi fa impazzire. Non ho mai amato particolarmente coloro che giocano nella posizione di playmaker senza essere dei veri registi. Senza dubbio Teague è un tiratore (molto buono oltretutto), meglio un realizzatore, capace di far canestro in tanti maniere diverse e di finire con il contatto nonostante sia "solo" 1,86m. Ma non è assolutamente un playamaker. Chi lo prende avrà in mano un giocatore di grandissimo talento ma che al momento ha problemi di decision making, perde tanti, troppi palloni, e che ha difficoltà a gestire la squadra nei momenti clou della partita. Le sue quotazioni sono scese in maniera importante dopo l'eliminazione di Wake Forest dal torneo NCAA. Il talento però c'è tutto accompagnato da un atletismo sopra la media per la posizione che ricopre; difficile che non venga scelto tra la decima e la ventesima/ventunesima posizione. Nel suo sophomore year 18.8 punti, 3.3 rimbalzi, 3.5 assist, 44.1% da 3 punti ma anche 3.4 palle perse di media.
Eric Maynor, 6-3, PG, VCU - Ecco questo è un playmaker. Il talento puro non sarà quello di Teague ma Maynor è senza dubbio un regista in grado di guidare una squadra. Il ragazzo è un eccellente giocatore di pick'n'roll, buonissimo trattatore della palla, capace di finire nel traffico e dotato di un buonissimo "mid-range-game". Mi ricorda un Andre Miller realizzatore, anche se forse il paragone più indicato è quello di un Chauncey Billups con meno tiro perimetrale. Eccellente passatore (sesto assoluto nella classifica NCAA della Assist Rate), ha delle lacune nel tiro da fuori, per altro migliorabili (ha tirato con il 36.1% da 3 nel suo anno da Senior su 5.4 tentativi a partita). Difensivamente deve migliorare, alcuni scouting report parlano addirittura di fondamentali difensivi tutti da costruire. Non un atleta spaventoso ma neanche Brian Scalabrine. L'ho visto una sola volta contro UCLA (quando per altro sfiorò con la sua VCU l'impresa ai danni dei Bruins) e mi è piaciuto molto. Le statistiche dicono: 22.4 punti, 3.6 rimbalzi, 6.2 assist con il 51.6% nel tiro da 2 punti.
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