12/05/09

L'addizione decisiva?

Nel 2003 gli Utah Jazz selezionano con la 47esima chiamata assoluta del Draft una guardia 21enne uscita da Alabama al termine della sua stagione da sophomore. Le sue cifre parlano di 16.4 punti, 3.9 rimbalzi e 3.9 assist ad incontro e arriva a Salt Lake City scelto da una dirigenza che ha il chiaro obiettivo di trasformarlo in un playmaker. La vita con i Jazz non è delle più facili, soprattutto perchè coach Sloan gli preferisce i due play più puri del roster, Carlos Arroyo e Raul Lopez. Sì, gli attuali registi di Maccabi e Real Madrid. Il protagonista della nostra storia è autore tuttavia di una discreta stagione da rookie che chiude a 5 punti di media e oltre 1.3 assist a partita in poco più di 13 minuti di utilizzo. Non verrà comunque riconfermato da Utah.
Sul mercato dei Free Agent a credere in lui sono i Milawaukee Bucks che gli affidano la regia della squadra: 10.2 punti a partita e oltre 6 assist di media; non sarà Stockton (ecco che tornano i Jazz nel nostro racconto) ma per un secondo anno sono cifre discrete. La buona stagione non gli vale la conferma da regista titolare: dal Draft arriva infatti T.J. Ford, che conquista il posto di play titolare per la franchigia del Wisconsin. La stagione del nostro uomo è comunque buona e dirà alla fine 12.1 punti a partita, 4.0 assist, 2.5 rimbalzi. Sostanzialmente sono le cifre di T.J. che smazza 2.6 assist in più a gara, prende più rimbalzi ma realizza la stessa media punti e tirando con percentuali peggiori. C'è un però: gioca quasi 10 minuti di più a partita. Milwaukee riceve in estate un'offera importante per Ford (dai Raptors) e avendo in casa il nostro ragazzo decide di cedere il playmaker da Texas.
Finalmente titolare nelle due stagioni successive il talento dell'uomo da Alabama viene fuori. Le cifre salgono costantemente e nell'ultima stagione a Milwaukee (2007-2008) i suoi numeri sono importanti: 17 punti a partita, 6.3 assist, 3.4 rimbalzi con il 48% dal campo e quasi il 39% da 3 punti; percentuali eccellenti per uno che prende addirittura il 78% dei suoi tiri con soluzioni in jump shot. E la chiamata della vita arriva puntuale.
Il nostro ragazzo passa ai Cleveland Cavs di Lebron James. La cura Lebron darà i suoi frutti: nella prima stagione in Ohio le statistiche parlano di una point-guard da 18.3 punti, 3.4 rimbalzi, 4.1 assist con il 46.7% dal campo e il career-high nella percentuale da oltre l'arco (43.6%). La presenza di James inevitabilmente fa sì che gli assist diminuiscano; tuttavia tirare sugli scarichi del Prescelto è tutta un'altra cosa e il nostro ragazzo diventa una macchina nel tiro da 3 punti.
Parliamo ovviamente di Maurice "Mo" Williams, addizione fondamentale per questi Cleveland Cavs: sostanzialmente un Daniel Gibson molto più forte a tirare sugli scarichi di Lebron e un solista importante da utilizzare nei momenti in cui il 23 è seduto a riposare.
I risultati direi che si sono visti.

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